Dopo una serie di anteprime (questa sera ad Asti, poi Pinerolo e Rivoli) debutta in prima nazionale, mercoledì 7 marzo, alle ore 20.45, al Teatro Gobetti (Via Rossini, 8 - Torino) LA BOTTEGA DEL CAFFÈ - una storia di intrighi e veleni, di Luca Scarlini, un testo tratto da La bottega del caffè di Carlo Goldoni, con la regia di Beppe Rosso. Lo spettacolo è interpretato da Elia Schilton, Beppe Rosso, Riccardo Lombardo, Cinzia Spanò, Paolo Giangrasso, Ornella Balestra.
Una co-produzione ACTI Teatri Indipendenti/Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Residenza Multidisciplinare di Rivoli, realizzata con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Nel 1750 Goldoni compone sedici commedie, introdotte dal manifesto de Il teatro comico. È in questo gruppo che fa la sua prima apparizione La bottega del caffè, destinata a diventare un titolo celebre. Un’opera piena di misteri e ambiguità, che nel tempo ha suscitato riletture complesse, come quella di Rainer Werner Fassbinder. L’idea del progetto è quella di una scrittura nuova, che, senza tradire la scansione e i temi del testo originale, parli a un presente segnato dalla crisi economica e dal dominio dell’informazione. Don Marzio è davvero l’antesignano dei mille cronisti di gossip che oggi stabiliscono un proprio potere con rivelazioni più o meno scottanti, in un gioco perverso. Eppure allo stesso tempo, egli è anche capro espiatorio di un mondo regolato da un duro meccanismo di sfruttamento economico di cui non capisce il senso e in cui crede di poter avere un posto attraverso il controllo sull’informazione. Straniero (napoletano a Venezia) vive infatti in un mondo di cui cerca disperatamente di comprendere le regole fino a diventare ostaggio delle sue stesse parole. Nel testo il denaro ha un peso schiacciante.I personaggi femminili, apparentemente deboli, rivelano invece una concretezza estrema e un dolore che riesce a smuovere i personaggi maschili dediti unicamente all’economia o alla cieca pulsione dei sensi. Il gioco d’azzardo è infine la metafora principale: intorno a un tavolo, della bisca o del caffè, si definisce il destino di una serie di personaggi che disperatamente cercano una propria autenticità, in un ambiente in bilico tra farsa e tragedia, dove Don Marzio, vittima e carnefice, assume il compito di velenoso cantastorie. Repliche fino al 1° aprile.